Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera di Fabio Durazza: “Correva l’anno 2016 quando mi fu presentato un Progetto ambizioso, importante, al quale aderii fiducioso, sposandolo pienamente.
Importante per me, ma altrettanto importante per la Città di Arce, nella quale vivo e risiedo.
Si trattava, per l’appunto, di un Progetto che avrebbe dovuto interessarsi del Recupero RSU (Rifiuti Solidi Urbani) e non solo.
Non solo, perché, tale Progetto prevedeva e prevede a tutt’oggi anche lo smaltimento della frazione Umida con il metodo del Lombrico Rosso Californiano, che praticamente, spiegato molto semplicemente e sinteticamente; detto Lombrico andrebbe ad agire sulla Frazione Umida mangiandola e trasformandola in UMUS.
Per cui, questo processo avverrebbe in maniera del tutto naturale, senza inquinare l’ambiente.
Detto ciò, spiegato come ripeto a grandi linee, vengo al nocciolo della questione.
Dopo aver individuato l’area, precisamente nelle immediate adiacenze dell’Isola Ecologica dove, per l’appunto sarebbe dovuto nascere il Centro di Recupero RSU, mi recai dal Sindaco per proporgli le mie intenzioni, spiegandogli il tutto dettagliatamente.
Devo dire che Egli rimase inizialmente titubante e mi congedò dicendomi che ci avrebbe dovuto pensare. Anche perché in questo progetto avrebbe dovuto partecipare il Comune.
Se fosse andato tutto in porto, il Comune non solo avrebbe potuto risparmiare tanti soldini per il conferimento del materiale mandato a destra e a manca, ma avrebbe altresì percepito una percentuale degli incassi, dato che, una volta recuperati i rifiuti; sarebbero stati imballati e spediti ai Consorzi Nazionali (CONAI, COREPLA…)
Successivamente, tornai dal Sindaco svariate volte per sapere quale fosse la sua decisione e, durante il nostro ultimo colloquio, ebbe a dirmi che aveva deciso di fare un bando al quale ovviamente, avrebbe potuto partecipare chiunque… (?)
Così fece. Dunque venne pubblicato questo bando sull’Albo Pretorio del Comune di Arce, ma nessuno se ne interessò, per cui se lo aggiudicò la mia Società della quale sono il Rappresentante Legale.
Dopo di che tornai da Lui per l’ennesima volta per capire il da farsi. Mi disse, con mia grande meraviglia, che ci aveva ripensato e che avrebbe annullato il bando e che, se avessimo voluto, ci avrebbe dato in locazione il Capannone che avevamo individuato a condizione che avremmo dovuto provvedere noi ad eseguire i lavori di Ristrutturazione e Adeguamento dello stesso.
Giustamente, aggiunse che a fine lavori, dietro presentazione delle relative fatture, avrebbe fatto un piano di ammortamento che ci avrebbe consentito di scalare la somma investita dal canone di Locazione.
Dopo una rapida consultazione con i miei soci, accettammo e fu così che cominciò il Calvario. Iniziammo i lavori, logicamente dopo le Autorizzazioni rilasciateci dall’Ufficio Tecnico dietro una Infinita e Assurda Burocrazia, nell’anno 2020 riuscimmo a portare a termine il tutto.
CI TENGO A SOTTOLINEARE CHE NELL’ARCO DI TUTTO QUESTO TEMPO, NESSUN AMMINISTRATORE DI QUELLA GIUNTA E NESSUN ALTRO DELLA GIUNTA SUCCESSIVA, QUELLA ATTUALE, SI È MAI DEGNATO DI VENIRE A FARE UN SOPRALLUOGO, ANCHE SOLO PER VEDERE COSA STAVAMO FACENDO. Questo mi fa pensare… e mi pongo dei QUESITI.
Ma andiamo avanti. Presentammo così, mediante il SUAP del Comune di Arce, un’Istanza alla Amministrazione Provinciale per il rilascio delle Autorizzazioni per cominciare ad operare. Dopo ben 90 giorni di attesa, che è il tempo necessario che la Provincia si prende per ottemperare a queste pratiche (perché giustamente fanno sudare), non ottenevamo risposta alcuna.
Fu così che mi recai presso la stessa Provincia (Settore Ambiente) per chiedere spiegazioni. Alla mia domanda, gli addetti ai lavori, con aria stupefatta mi risposero: “Istanza? Quale Istanza? Noi qui non abbiamo ricevuto nulla!”
Dopo un po’ di frastuono confuso, qualcuno si attivò per cercare di capire qualcosa. Venne fuori che questa benedetta Istanza era finita in un altro ufficio che nulla aveva a che fare con la materia in questione. Cosa gravissima, inaccettabile!
Mi fu detto che ci avrebbero messo le mani, nell’immediato, per recuperare il tempo perduto. Dopo pochi giorni, finalmente, arrivo la sentenza. La pratica venne respinta per improcedibilità a causa della mancanza di un paio di “cavilli burocratici”. Assurdo!
Questo è quanto riportato nella risposta della Amministrazione Provinciale che potete vagliare in quanto pubblicata. In un secondo momento mi venne detto “a voce” che il vero motivo della improcedibilità dell’Istanza fu dovuta dal fatto che l’area dove doveva sorgere il Centro RSU non era idonea in quanto area servizi e non area industriale.
Ma Santo Dio! Qual è la risposta esatta???
Non stiamo mica facendo un quiz???
Se il motivo è veramente questo, ossia che questa benedetta area non è idonea, perché l’ufficio Tecnico mi ha rilasciato le Autorizzazioni per eseguire i lavori???
E se la stessa Area non è industriale, l’isola Ecologica ci può stare? È perfettamente in regola con le leggi vigenti?
La Provincia, nella sua risposta, perché ha riportato altre motivazioni?
Fatto sta, che per eseguire i lavori abbiamo investito un capitale importante, indebitandoci con le Banche! Il Mutuo si deve pagare, le spese societarie e del commercialista si devono pagare e sono 2 anni che non possiamo operare a causa di queste problematiche che, se vere, l’Ufficio Tecnico è il diretto RESPONSABILE perché doveva metterci a conoscenza della non fattibilità del progetto.
Se il problema è realmente questo il Comune deve impegnarsi SERIAMENTE a fare una variante al piano regolatore.
In caso contrario qualcuno dovrà assumersi le proprie responsabilità e risarcirci per le spese effettuate e per i danni provocatici!”
Di seguito la galleria fotografica dei lavori effettuati.
Firmato: Fabio Durazza