RIETI – Un sistema sanitario deficitario sotto molti punti di vista, anche quello dei camici bianchi. La pandemia ha alzato il velo su un problema, l’insufficienza dei medici – cronicizzatosi negli anni a causa del numero chiuso degli accessi ai corsi di laurea in medicina, della sproporzione tra pensionamenti e nuove assunzioni, del tetto di spesa imposto alle Regioni e della mancata programmazione formativa -, con il quale anche gli ospedali reatini, come il resto delle strutture del servizio sanitario nazionale, stanno facendo i conti. I medici sono pochi e, specie dalle nostre parti, se ne hanno l’occasione si trasferiscono altrove, dove le possibilità di fare carriera ed esperienza sono maggiori che qui.
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